In questo articolo:
Com’è nata la parola “Podcast”
Un articolo del The Guardian entra in questa storia
È il febbraio 2004 quando il giornalista Ben Hammersley si interroga sulle pagine del The Guardian su come chiamare le attività legate alla diffusione di radio online amatoriali nell’articolo Audible revolution. Il giornalista propone tre termini potenziali: Audioblogging, Podcasting e GuerillaMedia. Anche se non sai di preciso cosa sia un podcast immagino avrai indovinato quale delle tre opzioni ha avuto più successo.
Il termine podcast comprime due parole molto rilevanti per la storia del mezzo: iPod (storico lettore .mp3 portatile) e Broadcast (trasmissione di un programma o di informazioni tramite radio o televisione).
Storia del podcast
Primi Passi: iPod, radio offline e RSS
Il primo iPod esce nel 2001 con una capienza di ben 5 GB e la sua uscita coincide con il fermento di radio e piattaforme di streaming musicale. Il glorioso lettore .mp3 è sempre più diffuso e sempre più capiente, le persone provano a scaricare i loro programmi radiofonici preferiti per ascoltarli offline. Due imprenditori lo renderanno possibile nel 2004 creando iPodder, un software RSS (Really Simple Syndication) che permetteva di scaricare le trasmissioni radio da internet sull’iPod. Uno dei primi passi nella storia del podcast è stato fatto. In questo momento è già presente una delle caratteristiche più interessanti della fruizione di questi contenuti: la possibilità di ascolto on demand, si preme play quando si vuole e si sceglie il contenuto a proprio gusto.
Essere i primi: Open Source
Il primo podcast mai distribuito tramite feed RSS è però antecedente. Nel 2003 Christopher Lydon e Dave Winer rilasciano gradualmente 25 interviste registrate e post prodotte in precedenza. Il podcast che prende il nome di Open Source, è il primo e più vecchio podcast ancora attivo, il suo host è sempre il giornalista Christopher Lydon.
Altre date significative nella storia del podcast
Nel 2005 Podcast è stata eletta parola dell’anno dal New Oxford American Dictionary.
Il 17 settembre 2014 Apple rilascia la versione 8 del sistema operativo IOS per iPhone che di default ha l’app Apple Podcast
3 ottobre 2014 esce la prima stagione di Serial, la serie che più di ogni altra ha fatto capire al mondo, per prima, cosa potevano essere i podcast. A febbraio 2016 i 13 episodi della prima stagione di Serial erano stati scaricati più di 80 milioni di volte. È stato il primo podcast a vincere un Peabody Award e l’host Sarah Koening è una Dea adorata da tutta la comunità mondiale di fanatici di podcast.
Il boom ha inizio!
Nei cinque anni successivi gli ascoltatori statunitensi passano dai 39 milioni a 90 milioni e da lì la febbre di podcast contagia tutti fino a creare quella che molti chiamano la bolla dei podcast.
E ora? L’Industria dei Podcast sta ancora crescendo o la bolla esploderà?
In questi ultimi anni mentre milioni di podcaster indipendenti cercano di sbarcare il lunario e fare ascoltare il podcast almeno ai propri amici, l’industria si è fatta massiccia, strutturata e per certi versi poco innovativa. Ci sono stati accordi milionari, voci di presidenti intervistati in podcast, reali poco produttivi e influencer importati da altri mezzi.
E poi Spotify. Nonostante abbia inserito i podcast nella propria offerta solo nel 2015, Spotify è sicuramente una delle piattaforme di ascolto più utilizzate per i podcast, la utilizza infatti un ascoltatorǝ su quattro. E i suoi show esclusivi? Gli acquisti di Gimlet Media, Parcast e Anchor? Gli esuberi? Gli studios chiusi?
Qualsiasi cosa succederà ai grandi giocatori del mercato i podcast sono qui per restare e se proverai ad ascoltarne qualcuno sono sicura che capirai il perché.
Il team di “Serial”. Da sinistra: Dana Chivvis, Emily Condon, Sarah Koening, Ira Glass e Julie Snyder.
(Foto: Wbez Chicago)
Elementi Distintivi del Podcast
Il podcast è un mezzo giovane eppure ci sono circa 5 milioni di podcast disponibili per essere ascoltati e nel 2023 sono 460 milioni gli ascoltatori in tutto il mondo (in Italia più di 16 milioni). Il podcast cambia in continuazione ma mantiene ancora la sua principale caratteristica: è un programma audio/audiovisivo (si stanno diffondendo infatti anche i videopodcast) distribuito tramite un feed RSS, ascoltabile on demand mentre si è connessi, o scaricabile sul proprio dispositivo. Se l’utente si “abbona” a uno show può ricevere i nuovi episodi in automatico. I podcast possono essere fruiti gratuitamente sulle principali piattaforme di ascolto (Spotify, Apple Podcast, Google Podcast, Amazon Music) o distribuiti a pagamento (ad esempio su Audible o Storytel). Solitamente sono divisi in episodi, possono avere una o più stagioni e ce ne sono di tutti i generi: chiacchiere improvvisate (free talk), chiacchiere sceneggiate (scripted talk), documentari, crime, comedy, fiction etc. Ci sono podcast indipendenti e podcast creati da aziende di produzione podcast, ci sono prodotti editoriali e branded podcast (podcast prodotti da un brand che raccontano più o meno pedissequamente qualcosa di sé), ci sono podcast live e podcast scritti, registrati, post prodotti e distribuiti. Se non ne hai mai ascoltato uno però basta leggere qui, è ora di provare. Esplora le categorie nelle piattaforme, guarda le classifiche dei più ascoltati in Italia, cerca per argomento in un motore di ricerca.
Il migliore momento per metterti in ascolto?
Mentre fai sport, mentre guidi, mentre fai una lavatrice, fai colazione, cucini o ripari qualcosa