
Facciamo due chiacchiere con Mariangela Salmi, l’interprete della gatta Camilla nella serie podcast “Tutti i gatti del mondo”
LS: Cosa volevi fare da grande?
Mariangela: Tutti i bambini sognano di diventare “qualcuno” da grandi: chi una ballerina, chi un calciatore, chi un medico. Io non lo sapevo, non l’ho mai saputo, da bambina, anche se continuavo a chiedermi negli anni se avessi un’inclinazione verso qualcosa in particolare. Ho seguito gli studi verso i quali i miei genitori mi hanno indirizzata e quando sono stata grande (che poi, quand’è che si diventa davvero grandi?) ho cominciato a conoscermi e ho imparato ad ascoltarmi. Volevo essere me, ma un po’ anche gli altri. Da doppiatrice sono stata un avvocato, un’infermiera, un supereroe, un gatto e sono perfino tornata ad essere una bambina! E ho potuto essere chiunque e fare qualsiasi cosa, ogni giorno diversa.
LS: Qual era la storia che più amavi da bambina?
Mariangela: La storia del Pulcino sfortunato che mi raccontava sempre mio zio. Mi piacerebbe raccontarla e condividerla con voi, ma non saprei proprio farlo. Aveva ogni volta lo stesso inizio ma un finale diverso. Era sempre lo stesso racconto ma ogni volta una storia nuova, che magia!
LS: Raccontaci la tua prima volta in uno studio di registrazione.
Mariangela: La mia prima vera volta in uno studio di registrazione è stata quando ho affrontato la selezione di ingresso nella scuola di doppiaggio che ho frequentato. Entrai in questa piccola saletta insonorizzata: c’era solo uno schermo, un leggio e un microfono. E io non ero mai stata di fronte ad un microfono. Ricordo che ero emozionatissima e che mi sudavano le mani. Ho chiuso gli occhi, preso un bel respiro e ho lasciato andare le mie paure e le mie emozioni. È stato lì che ho capito che in quel luogo magico mi sentivo completamente libera di essere me.. o qualsiasi altro personaggio volessi essere!
LS: Come è stato dare la voce a Camilla?
Mariangela: Sicuramente molto divertente! Per un pomeriggio sono tornata bambina man mano che il copione, pagina dopo pagina, mi immergeva nella storia. La piccola attrice che ha interpretato Rebecca, la “mia” padroncina, aveva registrato prima di me e potevo sentire la sua voce in cuffia nel momento in cui Camilla doveva dialogare con lei. Una voce dolcissima, che mi incalzava con tenerezza..quale gatto non si sarebbe convinto a tornare a casa?
LS: Che tipo di personaggio ti piacerebbe interpretare?
Mariangela: Non credo di avere una vera risposta a questa domanda, ogni personaggio permette ad un interprete di lasciare uscire emozioni diverse, e ognuna di essere è degna di avere il suo spazio e di non essere contenuta. Mi pacerebbe forse interpretare un personaggio eclettico e sopra alle righe, un po’ pazzo, un po’ imprevedibile, per potermi mettere alla prova giocando con tutta la rosa delle emozioni.
LS: Cosa si capisce di una persona ascoltando la voce?
Mariangela: Tutto… e niente!
A volte possiamo addirittura nasconderci dietro alla nostra voce: mantenere un tono fermo che mostra magari una sicurezza che in realtà non possediamo, per esempio.
La voce è uno strumento col quale si possono fare innumerevoli giochi di illusionismo.
LS: Consigliaci un podcast che ami.
Mariangela: Da amante dei podcast crime consiglio “Indagini”.